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WHO I AM
Mi chiamo Pasquale Brandi, farmacista per professione e podista per passione.
Dopo essermi laureato in Farmacia alla facoltà di Bologna, ho iniziato a lavorare nell’attività di famiglia ed oggi ricopro l’incarico di direttore della farmacia stessa.
Per quanto riguarda il mio “hobby” , inizio a correre nel 2004 ( da zero ) quando decido di partecipare ad una gara di 120 km nel deserto tunisino chiamata 100 KM DEL SAHARA organizzata da un emiliano (catering italiano e simpatia nostrana).
Si tratta di 5 tappe da correre in 4 giorni (c’è anche una tappa in notturna) e, dopo allenamenti fai-da-te ( che suscitano curiosità e “tenerezza” tra i frequentatori del Lago Pantano ) di circa 18 km a giorni alterni, concludo la gara classificandomi 32° su 109 partecipanti.
L’appuntamento successivo è quello della MARATHON DES SABLES , la corsa a tappe più dura e famosa del mondo, la PARIS-DAKAR dei podisti che, nonostante il numero di partecipanti, non fa sconti a nessuno…sono 250 km da percorrere in 6 tappe in 7 giorni in COMPLETA AUTOSUFFICIENZA ( gli organizzatori forniscono solo acqua e tenda berbera ).
In preparazione di questa follia il 26 settembre 2004 corro la mia prima ed unica maratona su strada a BERLINO in un tempo di 3h e 26’. Gli allenamenti continuano con una zavorra che arriverà a pesare oltre 9 kg.
Il 13 febbraio 2005 affronto una maratona sulla sabbia a S. BENEDETTO DEL TRONTO ( con 7 chili in spalla ) terminando 81° su 185 partecipanti in 3h e 58’.
L’8 aprile 2005 parto per la MARATHON DES SABLES che, per
festeggiare il ventennale, sarà ricordata come l’edizione più dura ( con una montagna di 800 m. da scalare con 42° di temperatura e dopo aver corso 36 km nella tappa del giorno) : concludo 83° assoluto su 777 arrivati ,11° dei 52 italiani. L’appetito vero è appena cominciato !
L’ 11 novembre 2005 partecipo alla TRANS 333 una gara di 333 km non-stop riservata a 65 referenziati corridori provenienti da tutto il mondo e mi faccio preparare da un professionista di Agropoli ( col quale il ruolo di cavia e sperimentatore si confonderà ) che mi porta a correre, in una simulazione di gara, 130 km in un unico allenamento ; concludo al 5° posto assoluto. Incredibile la soddisfazione personale e la considerazione che leggo negli occhi degli altri runners.
A novembre 2006 corro la TRANS 555+ una gara di 609 km non-stop nel deserto dei deserti, il Tenerè in Niger. Vinco in 5 giorni e mezzo, per la prima volta sotto i 6 giorni, distaccando il secondo concorrente ( francese ) di oltre 12 ORE !!!! Dormo solo 8 ore in tutto, bevo oltre 20 litri di acqua al giorno e lascio sul campo quasi 8 chili di peso. Quando torno in Italia sono campione del mondo per i prossimi due anni ( come una piccola olimpiade, la gara si corre ogni due anni ) ed incredibilmente sono seduto sul tetto del mondo.
A marzo del 2007, la mia curiosità mi porta a Yellowknife per la ROCK AND ICE ULTRA una corsa a tappe di 600 km nel cuore dell’inverno canadese. Per allenarmi a trascinare la slitta con tutto il materiale per l’autosufficienza, ho corso al Pantano trascinandomi uno pneumatico, sotto lo sguardo un po’ perplesso della popolazione sportiva locale ( sulla sabbia del metapontino trascinavo invece tre catene ! ). Purtroppo il freddo brutale ( - 47° C ) mi blocca dopo solo 50 km quando il medico mi ferma per il congelamento di due dita della mano destra ( per inesperienza ho commesso degli errori pagati subito ed in contanti…).
Ferito nell’orgoglio mi rimetto sotto con gli allenamenti duri per preparare la YUKON ARCTIC ULTRA una gara non – stop di 600 km in Alaska in totale autosufficienza ma una crepa nella blindatura della testa ( ho una figlia di, ora, quasi tre anni e devo pensare bene a quello che faccio) mi ferma a poco più di un mese dalla partenza ( a febbraio ) della gara. Decido di rinunciare e penso solo a quando difenderò il titolo della 555+.
A novembre 2008 sono in Egitto per la TRANS 555+ ( quest’anno di “solo” 560 km ) in cui parto come favorito e subito in testa. Purtroppo l’organizzazione ( francese che sponsorizza un concorrente – secondo in classifica- ) non mi fa trovare cibo ad un check-point e, al successivo, non mi fa trovare proprio il check-poin. Mi ritrovo da solo, di notte, nel deserto senza cibo e senza acqua. Il mondo mi crolla addosso e penso alle fatiche degli allenamenti ed al tempo sottratto alla famiglia. Me ne torno in Italia sbattendo la porta e sputtanando su internet l’organizzatore.
Essendo moderatamente allenato decido di partire per la Libia, a marzo, per la LYBIAN CHALLENGE , una corsa di 190 km non –stop ma un problema fisico insorto la settimana prima, mi costringe a fare solo da spettatore: un’umiliazione che non dimenticherò mai.
A settembre 2009 torno in Canada per correre la HALIBURTON FOREST 100 MILES una gara di 160 km non-stop con 9000 metri di dislivello positivo ed altrettanti di negativo, arrivando 4° in poco più di 21h e 30’( nonostante un problema ad un ginocchio che, prudentemente, mi induce a camminare gli ultimi 30 km ). Finalmente il digiuno è finito e mi sento pronto per ritornare nel deserto.
Il 13 Marzo 2010 partecipo alla TRANSAHARIANA , 268 km non-stop nel deserto dell’Hoggar in Algeria con 6000 metri di dislivello positivo ed un fondo duro e pietroso che ha messo alla prova concorrenti ed organizzazione. Vinco la gara in 48 ore e 40 minuti, abbattendo di oltre 4 ore il precedente record di un atleta belga. Che dire…finalmente mi sono riconciliato col deserto.
L’8 Maggio sono a Banzi per partecipare alla 6 ORE DEI TEMPLARI in compagnia di atleti anche stranieri ( come allenamento ed in accordo col mio preparatore in vista del mio prossimo impegno ). Termino 10 assoluto coprendo 70.310 km.
Dal 22 al 23 Maggio sono a Cesenatico per una “classica” su strada. E’ la NOVE COLLI RUNNING una simpatica corsetta di 204 km con scollinamento, appunto, di ben nove colline…nonostante la “brutale” ( per me ) velocità, riesco a concludere allegramente all’ottavo posto assoluto in 24 ore e 58 minuti.
Il 2 Dicembre sono in Argentina per partecipare alla MISION 2010 una avventura di 165 km in totale autosufficienza con cartina bussola e road-book ( si beve l’acqua dei fiumi che si attraversano ) che si corre in Patagonia, sulla Cordigliera delle Ande, col suo brutale clima ( anche d’estate ). Nonostante alcune vicissitudini negative ( bagaglio perso all’aeroporto, frattura del mignolo della mano sin, caduta in un fiume di notte mentre nevicava, perdita del road-book ) arrivo 7° assoluto e 3° di categoria. Che dire : MISION CUMPLIDA.
Dal 22 al 26 di Giugno sono in Inghilterra per partecipare al THAMES RING : un anello appunto di circa 420 Km ( 10 maratone tonde tonde ) che si articola lungo le sponde del Tamigi e di due altri canali navigabili. Si corre con cartina al seguito che si riceve ad ogni C.P. ( ogni 42 km ) su fondi che vanno dal prato erboso all’asfalto e con un tempo che è tutto un programma…. Sono subito in testa ma delle simpatiche vesciche sotto entrambe le piante dei piedi, mi fermano al 210 km (peccato perché ho un vantaggio di 4 ore sul secondo ). Faccio da spettatore ed assaporo in pieno il terrificante clima inglese ( ha piovuto praticamente sempre…).
Dal 6 al 13 di Novembre sono in Giordania per correre la spettacolare JORDAN RACE una gara alla quale vale la pena di partecipare solo per la partenza dalla bellissima PETRA. Spinto dalle bellezze locali e da un'organizzazione capace di gestire anche degli accompagnatori, ho vinto la gara con una certa autorevolezza terminando la mia fatica in 30 ore e 58 minuti. Gara facile all'inizio ma che negli ultimi 50 km. nasconde le sue difficoltà così come il deserto nasconde le sue perle.... Eccezionale l'atmosfera instauratasi tra i concorrenti.
Dal 3 al 8 Febbraio 2013 ritorno nello spettacolare Deserto Bianco in Egitto per partecipare alla OCEAN FLOOR RACE una gara di 260 km. non stop con organizzazione inglese. Nonostante qualche problemino fisico prima, ( solita tendinite ) ed organizzativo dopo, ( ancora una volta...), sconfiggo i fantasmi del passato e chiudo la mia fatica vincendo in 48 ore e 15 min. Grande la soddisfazione di aver preceduto di più di due ore una fortissima e blasonata atleta inglese. Simpatica l'atmosfera tra partecipanti e staff dell'organizzazione ed impagabili gli scenari del più bel deserto del mondo.